Sunday, March 27, 2016

Macchine di Misura per Metrologia Fisica - Tassonomia

1. Strumenti di Misura per Metrologia Fisica
    1.1 Strumenti di Misura di Frequenza
          1.1.1 Strumenti di Misura Analogici
                   1.1.1.1 Analizzatore di Spettro analogico
                   1.1.1.2 Generatore di segnali     
          1.1.2 Strumenti di Misura Digitali
                   1.1.2.1 Fasometro Digitale
                   1.1.2.2 Oscilloscopio Digitale
                   1.1.2.3 Analizzatore di Spettro Digitale
                   1.1.2.4 Phase Noise Meter
    1.2 Strumenti di Misura di Tempo
    1.3 Strumenti di Misura per Ottica Quantistica
    1.4 Strumenti di Misura per Interferometria

Saturday, March 26, 2016

Macchine di Misura e il suo Significato Etimologico


1. Convertitore Analogico Digitale (ADC)
Definizione: I segnali del mondo reale sono analogici o continue, mentre un elaboratore digitale è in grado di memorizzare e trattare esclusivamente sequenze finite di bit. Per trattare con tecniche digitali i segnali analogici è allora necessario, in via preliminare, approssimare quest’ultimi con segnali digitali. I sistemi che trasformano un segnale analogico nel corrispondente digitale sono detti convertitori analogico-digitali(ADC).
Referenza: http://ens.di.unimi.it/dispensa/cap4.pdf

Etimologia: Composta da Convertire Analogico Digitale
Convertire,2dal lat. convertĕre «rivolgere, piegare, convertire», comp. di con- e vertĕre «volgere»
Analogico - dal lat. analogĭcus, gr. ἀναλογικός. Proprio dell’analogia, che si fonda sull’analogia, ottenuto o formato per analogia.
Digitale,2 - dall’ing. digital, der. di digit (dal lat. digĭtus «dito») «cifra (di un sistema di numerazione)»

2. Fasometro
Definizione: Strumento per misurare lo sfasamento ϕ tra intensità di corrente e tensione, e quindi il fattore di potenza cos ϕ di una corrente alternata. Può essere di tipo elettrodinamico o numerico. Il tipo numerico, mediante il campionamento delle due grandezze in esame, rileva l’intervallo di tempo con cui queste si susseguono e, fissata la loro frequenza, fornisce il valore della differenza di fase. 
Etimologia: Composta da fase e -metro
Fase - Dal greco ϕάσις «apparizione», deriva del tema di ϕαίνομαι «mostrarsi, apparire» .
-metroDal greco μέτρον «misura», in composizione -μετρον. Secondo elemento, atono, di molte parole composte derivate dal greco o formate modernamente, sia col significato generico di «misura»
Fasometro digitale - Microsemi
3. Orologio Atomico
Definizione: Gli orologi con oscillatore a cristallo di quarzo, che si sono via via rivelati più affidabili e precisi degli orologi a pendolo, hanno iniziato a sostituire questi ultimi negli anni intorno al 1940, anche se I'orologio primario di riferimento rimaneva pur sempre il moto di rotazione della Terra. Infatti il tempo veniva determinato attraverso osservazioni astronomiche e gli orologi utilizzati solo per conservare, tra una osservazione e la successiva I'unità di intervallo di tempo, il "secondo di giorno solare medio", che era stato adottato come riferimento internazionale nel 1875. Parallelamente agli studi indirizzati al perfezionamento degli oscillatori a cristallo di quarzo, venivano avviate in diversi laboratori
ricerche per la realizzazione di oscillatori ancora più stabili basati su fenomeni atomici della
meccanica quantistica. E’ ben noto che l’atomo di una qualsiasi sostanza può assumere un certo numero di stati eccitati ben determinati, caratteristici dell'elemento al quale esso appartiene. Passando da un livello di energia ad un altro, corrispondenti a ciascuno di questi stati, I'atomo cede energia quando passa ad un livello inferiore e, al contrario, ne assorbe quando passa al livello superiore. Questo cambiamento di livello o transizione dà luogo all'emissione o all'assorbimento di una radiazione elettromagnetica, la cui frequenza è
direttamente proporzionale alla quantità di energia ed è determinabile con grande precisione.
 Etimologia: 
Orologio - Dal lat. horologium, e questo dal greco ὡρολόγιον, propr. «che dice, che annuncia l’ora» (comp. di ὥρα «ora» e tema di λέγω «dire»)
Atomico - Dal greco ἄτομος «indivisibile», comp. di ἀ- privativo e tema di τέμνω «tagliare» .





 



Monday, March 21, 2016

Ruolo della Macchina nella Società e nella Cultura Contemporanea



La macchina è stata creata e ancora viene sviluppata per facilitare diverse attività della vita quotidiana, per far delle attività che rappresentano un rischio della vita umana e anche con lo scopo di divertimento. Comunque, molte di queste macchine, o meglio il suo modo improprio di uso, sta bloccando lo sviluppo dell'intelligenza e creatività dell'uomo. Piuttosto di usarla come uno istrumento si usa come se fosse il cervello, generando pigrizia mentale. Al mio parere, il ruolo della macchina attualmente è anche limitante, dovuto al fatto di come la società e la cultura la usa. La macchina ci risparmia tempo però questo tempo non si usa, generalmente, in investimento di crescita intellettuale ne personale. Secondo me è importante non dimenticare che il nostro cervello e la macchina più potente.

Wednesday, March 9, 2016

La Macchina protagonista in "I Miserabili"



Considero che la macchina protagonista di questo meraviglioso romanzo storico è la società che tramite le leggi e i costumi, ha lo scopo di modellare e classificare oggi persona e come conseguenza crea i destini di ogni uno.

"Fino a quando esisterà, per causa delle leggi e dei costumi, una dannazione sociale, che crea artificialmente, in piena civiltà, degli inferni e che complica con una fatalità umana il destino, che è divino; fino a quando i tre problemi del secolo, l'abbrutimento dell'uomo per colpa dell'indigenza, l'avvilimento della donna per colpa della fame e l'atrofia del fanciullo per colpa delle tenebre, non saranno risolti; fino a quando, in certe regioni, sarà possibile l'asfissia sociale; in altre parole, e, sotto un punto di vita ancor più esteso, fino a quando si avranno sulla terra, ignoranza e miseria, i libri del genere di questo potranno non essere inutili."
Parte Prima: Fantine, pag. 23

"Era indulgente colle donne e coi poveri, sui quali grava il peso della società. Diceva: ...E ancora: «A coloro che ignorano, insegnate più che potete. La società è colpevole di non dare gratuitamente l'istruzione ed è responsabile delle tenebre che produce. Se un'anima è piena d'ombra, il peccato vi si commette; ma il colpevole non è quegli che ha fatto il peccato, bensì colui che ha fatto l'ombra.» "
Parte Prima, Libro Primo, Capitolo IV: Le opere simili alle parole, pag. 38.


"...Abbiamo ben poco da aggiungere a quel che il lettore conosce già di quanto era capitato a Jean Valjean, dopo l'avventura di Gervasino. A partire da quel momento, come abbiam visto, egli fu un altr'uomo. Eseguì quello che il vescovo aveva voluto fare di lui; fu più che una trasformazione, una trasfigurazione."

Parte Prima, Libro Settimo, Capitolo III: Una tempesta in un cranio, pag. 349.

È una macchina a retroazione e quindi la sua risposta si vede affetta dalle azioni fatte per le persone che in certo modo crea. Ogni persona viene dunque vista come una parte di questa grande e complessa macchina.

"Ora, nel momento in cui Fantine tornò a Montreuil, una trasformazione inaudita s'era compiuta nella fabbricazione degli «articoli neri». Verso la fine del 1815, un uomo, uno sconosciuto, era venuto a stabilirsi nella città ed aveva avuto l'idea di sostituire in quella fabbricazione la gomma lacca alla resina e, per i braccialetti in particolare, i fermagli di latta

semplicemente ravvicinati ai fermagli di latta saldati: quel piccolissimo cambiamento era stato una rivoluzione...In meno di tre anni, l'autore di quel procedimento era divenuto ricco, il che è bene, ed aveva arricchito tutti intorno a lui, il che è meglio...Quell'uomo s'era gettato
in mezzo alle fiamme ed aveva salvato, a rischio della propria vita, due fanciulli, figli per l'appunto del capitano dei gendarmi; per la qual cosa nessuno aveva pensato di chiedergli il passaporto. Dopo d'allora s'era saputo il suo nome: si chiamava papà Madeleine."
Parte Prima, Libro Quinto, Capitolo I: Storia d’un progresso nelle conterie nere, pag. 257-259

"Ma che volevano da lei, Dio buono? Si sentiva perseguitata e diventava una bestia selvatica. In quel tempo, Thénardier le scrisse che aveva aspettato con troppa bontà e gli occorrevano cento franchi, subito; altrimenti avrebbe messo alla porta la piccola Cosette, sebbene convalescente della sua ultima grave malattia, abbandonandola sulla strada, al freddo, qualunque cosa avvenisse; crepasse anche, se voleva. «Cento franchi,» pensò Fantine. «Che mestiere si può fare, per guadagnare cinque franchi al giorno?» «Suvvìa!» concluse. «Vendiamo il resto.» L'infelice si prostituì."
Parte Prima, Libro Quinto, Capitolo X: Continua il successo, pag. 300.




Presenza della Macchina in "I Miserabili" di Victor Hugo

Presenze della "Macchina" nel libro

"La ghigliottina concreta la legge: si chiama vendetta, ma non è neutra e non vi permette di restar neutro. Chi la scorge freme del più misterioso dei fremiti. Tutte le questioni sociali drizzano intorno alla mannaia il loro punto interrogativo. Il patibolo è una visione; ma non è una costruzione, ma non è una macchina, ma non è un inerte meccanismo fatto di legno, di ferro e di corde. Sembra ch'esso sia una specie d'essere con non so qual cupa iniziativa; si direbbe che quella costruzione veda, che quella macchina senta, che quel meccanismo capisca, che quel legno, quel ferro e quelle corde vogliano. Nella spaventosa fantasticheria in cui la sua presenza getta l'anima, il patibolo appare terribile e sembra partecipe di quello che fa. È il complice del carnefice: divora, mangia la carne, beve il sangue." 
Parte Prima, Libro Primo, Capitolo IV: Le opere simili alle parole, pag. 45.

"E, qualunque cosa facesse, ricadeva sempre in quello straziante dilemma che stava in fondo alla sua fantasticheria: restare nel paradiso, diventando demonio o rientrare nell'inferno, per divenirvi angelo! Che fare, gran Dio? Che fare? L'uragano dal quale era uscito così a stento si scatenò di nuovo in lui. Le sue idee ricominciarono a confondersi e presero quello stupore macchinale peculiare alla disperazione." 

Parte Prima, Libro Settimo, Capitolo III: Una tempesta in un cranio, pag. 371.


"...Egli rispose macchinalmente qualcosa che non riuscì più a ricordare, più tardi. Per fortuna il medico, avvertito, era giunto e venne in aiuto a Madeleine." 
Parte Prima, Libro Ottavo, Capitolo II: Fantine felice, pag. 444.

"La marina dei nostri padri impiegava i cavi, la nostra impiega le catene e il solo mucchio delle catene d'un vascello da cento cannoni ha quattro piedi d'altezza, venti di larghezza e otto di profondità. Quanto legno occorre per fare codesto vascello? Tremila metri cubi: è una foresta che galleggia. E dopo tutto, si noti bene, si parla qui solo del bastimento da guerra di quarant'anni or sono, della semplice nave a vela; il vapore, allora nella sua infanzia, ha in seguito aggiunto nuovi miracoli a quel prodigio che si chiama la nave da guerra. Attualmente, per esempio, la nave mista ad eliche è una macchina sorprendente, mossa da una velatura di tremila metri quadrati di superficie e da una caldaia della forza di duemilacinquecento cavalli.
Senza parlare di queste recenti meraviglie, l'antica nave di Cristoforo Colombo e di Ruyter è uno dei grandi capolavori dell'uomo. Inesauribile nella forza, come l'infinito nella brezza, immagazzina il vento nella vela, preciso nell'immensa estensione delle onde, galleggia e
regna."
Parte Seconda, Libro Secondo, Capitolo III: Bisogna dire che la catena della maniglia 
avesse subito un certo lavoro preparatorio, per venir 

spezzata in tal modo da una martellata, pag. 571.

"Lo sguardo delle donne assomiglia a certi ingranaggi, in apparenza tranquilli, ma possenti. Si passa loro accanto tutti i giorni, serenamente e impunemente, senza sospettar nulla, e viene un momento in cui si dimentica perfino che quella cosa esista; si va, si viene, si parla, si sogna, si ride. Ad un tratto, ci si sente afferrare. È finita:
l'ingranaggio vi tiene stretto; lo sguardo v'ha preso; non 
importa per dove e come, per una parte qualunque del vostro pensiero, che pendeva, per una distrazione. Siete perduto. Vi passerete interamente; una concatenazione di forze misteriose s'impadronisce di voi e invano vi dibattete. Non è più possibile un soccorso umano. Cadrete d'ingranaggio in ingranaggio, d'angoscia in angoscia, di tortura in tortura, voi, la vostra mente, la vostra fortuna, il vostro avvenire, la vostra anima; e secondoché sarete in potere d'una creatura malvagia o d'un nobile cuore, non uscirete da quella spaventosa macchina che sfigurato dalla vergogna o trasfigurato dalla passione."
Parte Terza, Libro Sesto, Capitolo VI: Fatto prigioniero, pag. 1072.